Simulazioni
Introduzione
La formazione tradizionale ha lo scopo di trasmettere nozioni e tecniche base o avanzate ai discenti per arricchire il loro bagaglio personale e fornire a loro gli strumenti utili per portare a termine compiti specifici. Spesso questi strumenti sono difficilmente applicabili nella realtà a causa della marcata differenza di contesto tra l’ambiente d’apprendimento e quello reale. Fattori di stress ambientale, emotivo e la grande varietà di situazioni non standard che si possono trovare possono impedire la corretta applicazione delle nozioni precedentemente apprese. Questo percorso ha lo scopo di colmare questa differenza andando ad allenare le tecniche precedentemente apprese in condizioni non standard con una fedeltà all’ambiente reale maggiore rispetto ai corsi tradizionali.
Metodologia
Le sessioni di simulazione saranno divise per tematica. Verrà utilizzato lo stesso materiale realmente a disposizione del personale rispettando anche la composizione di eventuali kit e la loro posizione all’interno del mezzo di soccorso o dell’ambiente. Ogni simulazione andrà a ricreare il più fedelmente possibile una situazione reale andando ad agire su fattori ambientali, stress fisico ed emotivo, disposizione complessa dell’ambiente e complessità clinica. Ad esempio il classico infortunato da immobilizzare non verrà posizionato al centro della stanza accessibile su tutti i lati ma verrà ricreata una situazione verosimile come un intervento in discoteca con l’infortunato in un angolo, difficilmente accessibile, scarsa illuminazione e musica ad alto volume. In questa situazione l’equipaggio non potrà usare le normali tecniche di comunicazione, si troverà disorientato e dovrà formulare un piano d’approccio alla vittima adattandosi alla valutazione messa in essere.
Tematiche di simulazione
BLS
Le criticità principali della formazione tradizionale in tema di BLS sono:
- Assenza di stress fisico
- Assenza di stress emotivo
- Assenza di stress ambientale
- Durata irrisoria della rianimazione rispetto ad un evento reale
- Mancanza di collaborazione con personale sanitario
- Assenza di valutazione complessiva sull’evento
Il percorso di simulazione ha lo scopo di andare a colmare queste criticità tranne lo stress emotivo, purtroppo non riproducibile in nessun ambiente controllato. Per far ciò la proposta è di organizzare sessioni di simulazione con questi criteri:
- Ambiente reale: il manichino verrà posizionato in un ambiente stretto e difficilmente accessibile o nel vano sanitario dell’ambulanza, temperatura e illuminazione dell’ambiente verranno controllati
- Stress fisico: lo scenario inizierà con l’arrivo del mezzo, la preparazione dell’attrezzatura e il raggiungimento della vittima posizionata al primo o al secondo piano.
- Collaborazione con personale sanitario: come in uno scenario reale dopo 6-10 minuti arriverà in supporto il personale sanitario e lo scenario andrà avanti con la loro collaborazione
- Durata dell’evento: la simulazione avrà una durata prestabilita di 15-20 minuti, un tempo in ogni caso inferiore alle situazioni reali
- Evacuazione del paziente: terminata la rianimazione verrà simulata l’evacuazione del paziente, momento critico e di difficile gestione.
- Feedback: compatibilmente con lo scenario verranno registrati feedback video utilizzabili in fase di debriefing.
Le prestazioni dell’equipaggio verranno misurate tramite un sistema avanzato di feedback intrinseco del manichino che fornirà indicazioni precise per migliorare la qualità generale dell’assistenza fornita. Sarà inoltre presente un osservatore che tramite una check list apposita osserverà ogni azione messa in campo dall’equipaggio.
Gestione del paziente traumatizzato
La formazione tradizionale nella gestione del paziente traumatizzato risulta in molti casi legata al ricreare ambienti didattici totalmente opposti alla realtà. Seppur questo porta al raggiungimento di ottimi risultati in tema di valutazione e processo decisionale clinico difficilmente permette al discente di avere tutti gli strumenti per poter portare a termine un evento reale. Le criticità maggiori della formazione tradizionale sono:
- Assenza di stress fisico
- Assenza di stress emotivo
- Assenza di stress ambientale
- Paziente facilmente accessibile
- Assenza della gestione dell’evacuazione del paziente
Il percorso di simulazione ha lo scopo di fornire nozioni e strumenti pratici per la valutazione dell’evento e il conseguente sviluppo di un piano di approccio al paziente. Inoltre ha lo scopo di allenare l’applicazione di tutte le nozioni note in ambienti non standard che richiedono un adattamento alle circostanze. Le sessioni di simulazione si divideranno tra ambienti interni ed ambienti esterni, compresi vari tipi di veicoli. Le sessioni di simulazione verranno organizzate con questi criteri:
- Ambiente reale: la vittima verrà posizionato in un ambiente stretto e difficilmente accessibile con ostacoli in base alla situazione da ricreare, temperatura e illuminazione dell’ambiente verranno controllati
- Stress fisico: lo scenario inizierà con l’arrivo del mezzo, la preparazione dell’attrezzatura e il raggiungimento della vittima posizionata al primo o al secondo piano.
- Ambiente esterno: gli scenari esterni verranno organizzati in qualsiasi condizione meteorologica per abituare gli operatori a lavorare con freddo, caldo, pioggia ed altri eventi atmosferici.
- Estricazione da veicoli: gli scenari di estricazione verranno organizzati su varie tipologie di veicoli posizionando la vittima in posizioni varie che non permettono le classiche tecniche di estricazione.
- Evacuazione del paziente: terminato lo scenario verrà simulata l’evacuazione del paziente, momento critico in quanto parte integrante dell’evento.
- Feedback: compatibilmente con lo scenario verranno registrati feedback video utilizzabili in fase di debriefing.
Ogni sessione di simulazione verrà seguita da un momento di debriefing con lo scopo di analizzare l’operato dei discenti correggendo eventuali processi decisionali o tecniche applicate.
Percorsi personalizzati
Fondamentale da tenere in considerazione è il livello di preparazione percepito dagli operatori. Risulta molto utile ai fini della programmazione condurre un’indagine di autovalutazione sulle competenze in vari ambiti da confrontare poi con valutazioni oggettive da parte di valutatori incaricati. Questa tecnica fa emergere spesso tematiche comuni che vogliono essere approfondite andando a sviluppare un percorso ad hoc su misura sulle esigenze emerse.